O Cuore adorabile del mio Salvatore, come mi spiace di avervi offeso con tanti miei peccati, come mi duole d’avervi oltraggiato con tanti discorsi stolti! Meritavo di essere abbandonato, ma tu non mi lasciasti e io ve ne rendo gloria. Ah, sempre, sempre sul mio labbro risuoni la lode del tuo nome, perché a salvarmi fosti tu a prezzo del tuo preziosissimo sangue.
Da “Nel Mese del fervore” (1884)