Madre Rosa Costantini

Madre Rosa era entrata giovanissima nella Congregazione delle Figlie di S. Maria della Provvidenza. Subito si distinse per vivacità di intelligenza e per bontà di cuore nell’ambito dell’insegnamento e dell’attività pastorale. Nel luglio 1970 venne eletta Superiora generale e confermata per tre mandati. Larghezza di vedute e senso apostolico caratterizzarono il suo servizio di governo. Nei quindici anni in cui resse la Congregazione femminile, diede un forte impronta di rinnovamento, conservando intatto lo spirito del Fondatore.

Con Madre Rosa si aprirono le porte al patrimonio spirituale di don Guanella. Si approfondirono gli studi e le ricerche, e contemporaneamente incoraggiò l’attuazione delle indicazioni del Concilio Vaticano II, soprattutto rispetto al tema del rinnovamento della vita religiosa.

Nel 1981 durante il Capitolo Generale dei Servi della Carità venne definito il cuore del carisma. La revisione del testo costituzionale venne approvata nel Capitolo del 1982, il 28 giugno del 1984, nella solennità del Sacro Cuore, si giunse alla pubblicazione del testo definitivo con l’approvazione della Sacra Congregazione per i Religiosi e gli Istituti Secolari.   

Il 30 giugno 1984, Madre Rosa presentò alle suore il codice fondamentale dell’istituto religioso: le Costituzioni.

“L’approvazione, precisava Madre Rosa – riconosce l’autenticità del carisma, legittimando  il valore e indicando la via sicura per vivere la radicalità evangelica e conseguire la santità”. 

La figura di Madre Rosa

NOTE BIOGRAFICHE

Madre Rosa nacque a Brenta nella Provincia di Varese il 23 marzo 1924.

Il Signore le preparò una piccola e modesta famiglia ricca di fede.  Il padre, Basilio, era  un uomo semplice e leale. La madre, Fiorina Tamburini, al dire di Madre Rosa, era avveduta, saggia e sicura nel suo ruolo materno. Ebbe un’unica sorella, Giuseppina, maggiore di dieci anni. Ricevette il Battesimo il 6 aprile 1924 e le venne dato il nome di Irma Rosa. Nel maggio 1932 venne ammessa alla Prima Comunione; certamente questo incontro con Gesù Eucarestia segnò l’inizio di un lungo dialogo d’amore con Dio. Accanto a papà Basilio e sotto lo sguardo vigile di mamma Fiorina, la futura Madre Rosa ricevette quella formazione umana, sociale e religiosa che resterà poi a fondamento della missione alla quale Dio l’aveva destinata.

Madre Rosa trascorse la sua fanciullezza e giovinezza in un’atmosfera permeata di spiritualità, coerenza, linearità, capacità ad assumersi responsabilità e a tenere fede agli impegni presi, mettendo in luce la caratteristica di persona affidabile, di autentica figura di riferimento. A scuola si mostrò un’alunna d’intelligenza pronta e vivace. In famiglia, sua madre le insegnò l’importanza di dare valore alle cose essenziali della vita, a sviluppare un equilibrato senso del dovere.

Mamma Fiorina l’accompagnò con l’esempio  a dare un senso profondo all’obbedienza. Obbedire, infatti, deriva da «ob audire», dall’ascoltarsi dentro, in modo da mantenere “in asse” la propria esistenza. In parrocchia, accanto alle suore guanelliane, provò la gioia di compiere il bene e di mettersi al servizio del prossimo. Ritornando col pensiero a quel tempo, Madre Rosa ricorderà con venerazione quelle suore, soprattutto le rimase nel cuore l’esempio ricevuto. All’epoca partecipava attivamente all’Azione Cattolica e svolse ruoli di catechista e di responsabile. Come era consuetudine, nonostante fosse giovanissima,  iniziò a lavorare in un laboratorio, viaggiando ogni giorno da Brenta a Varese. Trascorse così giornate serene e laboriose, immaginando il futuro. Durante un’esperienza di ritiro, Madre Rosa sentì di voler consacrare la sua vita a Dio. La testimonianza di unione tra loro, il luminoso esempio di vita religiosa che sperimentò accanto alle suore della sua parrocchia a Brenta, incisero sulla sua scelta definitiva per Cristo.

Madre Rosa coi buoni figli durante una festa a Casa S. Maria della Provvidenza, Roma

Il 25 agosto 1942, a 18 anni, in pieno periodo bellico, Madre Rosa entrò in Congregazione, consacrandosi a Dio tra le Figlie di S. Maria della Provvidenza.

Il suo noviziato rimase turbato per la grave malattia e la perdita di mamma Fiorina. In tale tragica circostanza, suor Teresa Ravizza, maestra spirituale, seppe sostenerla e prepararla con piena consapevolezza alla Professione Religiosa del 21 giugno 1945.  Appena professa venne destinata a Roma per completare la formazione culturale e religiosa. Svolse la missione di insegnante e collaboratrice pastorale per 17 anni presso la Parrocchia di S. Giuseppe al Trionfale.  In questa missione seppe trasfondere tutta la carica del suo grande cuore e della sua creatività apostolica. 

Nel 1964 venne nominata superiora della Casa Divina Provvidenza di Cosenza. Questa diventò ben presto la nuova Casa del suo entusiasmo apostolico per la gioventù. Comunicò valori con l’esempio, privilegiando la via del cuore.

Nel 10° Capitolo Generale della Congregazione venne eletta Superiora Generale.  Era il 6 luglio 1970. 

Nel suo servizio di autorità, diede un contributo di saggezza, di intelligente apertura, di discernimento, di capacità di intervento soprattutto nei momenti difficili.

Il suo mandato di Madre generale le venne riconfermato nel Capitolo Generale del 1976 e di nuovo rieletta il 29 ottobre 1982.

Madre Rosa con Papa Paolo VI dopo la prima elezione come Superiora generale, 1970.
Capitolo generale del 1976 a Lipomo (Como). Le capitolari con Mons. Teresio Ferraroni, Vescovo di Como dal 1974 al 1989.
Rielezione di Madre Rosa (Capitolo generale 1976). Foto di gruppo con Mons. Ferraroni, don Gino Tremante SdC, cappellano di Villa Fulvia, suore e giovani novizie.
Capitolo generale 1982, Roma. Nella foto Madre Rosa Costantini col Card. Ugo Poletti. Durante il Capitolo, Madre Rosa venne rieletta per il terzo mandato consecutivo.
Capitolo generale 1982. Madre Rosa con don Piero Pasquali, don Attilio Beria e don Domenico Saginario (don Mimì).