DON GUANELLA PELLEGRINO DI SPERANZA
di Silvia Fasana
Il nostro don Luigi Guanella è stato un autentico pellegrino di Speranza. Non solo perché spesso partecipava e accompagnava pellegrinaggi ai più importanti Santuari italiani ed esteri, insieme ai confratelli e alle consorelle, agli ospiti delle sue Case o con amici, benefattori e altri sacerdoti (ricordiamo in particolare quelli in Terra Santa nel 1902 e a Lourdes nel 1903).
L’intera sua esistenza è stata un pellegrinaggio: ne era convinto egli stesso, tanto da intitolare Le Vie della Provvidenza le proprie memorie autobiografiche, dettate quando era ormai settantenne.
Don Guanella ha percorso il suo cammino verso l’abbraccio con Dio, Padre di misericordia e provvidenza, confidando sempre nel suo amore, animato dal desiderio di testimoniare questo amore al prossimo, soprattutto ai più poveri e bisognosi.
La fiducia nella Provvidenza di Don Guanella è la Speranza cristiana
Se riflettiamo un attimo, la fiducia nella Provvidenza di don Guanella – e questo è il suo grande insegnamento per l’Anno Giubilare che ci apprestiamo a vivere – è la speranza cristiana, che Papa Francesco nella Bolla di Indizione del Giubileo Spes non confundit così definisce: «La speranza nasce dall’amore e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croce […] questa speranza non cede nelle difficoltà: essa si fonda sulla fede ed è nutrita dalla carità, e così permette di andare avanti nella vita»1. «La felicità è la vocazione dell’essere umano, un traguardo che riguarda tutti.
[…] Abbiamo bisogno di una felicità che si compia definitivamente in quello che ci realizza, ovvero nell’amore, così da poter dire, già ora: “Sono amato, dunque esisto; ed esisterò per sempre nell’Amore che non delude e dal quale niente e nessuno potrà mai separarmi”»2.
Don Guanella ha vissuto in un periodo veramente complesso della storia italiana ed europea, segnato da grandi trasformazioni sociali e politiche: il Risorgimento, l’Unità d’Italia, le tensioni tra Stato e Chiesa, l’esplodere dei problemi sociali, la Prima Guerra mondiale. Un periodo di difficoltà e di incertezze che, per alcuni aspetti, è molto simile a quello attuale.
Cosa ci raccomanderebbe, come ci incoraggerebbe se fosse ancora tra noi?
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