Lettera dei superiori generali

Carissimi Consorelle e Confratelli,
oggi la nostra Famiglia guanelliana esulta per la canonizzazione del Fondatore. Grande è stata la commozione con cui abbiamo accolto, l’11 febbraio scorso, l’annuncio da parte del Santo Padre, Benedetto XVI, della glorificazione di don Luigi Guanella.

Oggi qui approda il cammino di natura e di grazia del Fondatore e vive il suo culmine: tutto arriva qui e tutto riparte da qui e qui il nostro percorso si carica di un valore aggiunto.

Nulla di nuovo per noi che lo abbiamo considerato Santo già dal primo momento in cui ci siamo mossi «dietro i suoi passi», ma il nostro cuore ora esulta di una gioia nuova perché la Chiesa lo conferma Santo per tutti gli uomini.

Al momento di professare i voti Dio ci consacrava in una Famiglia nata da don Luigi e ce ne trasmetteva, per via sacramentale, la grazia del carisma, rendendoci figli e figlie del Fondatore e fratelli e sorelle fra di noi.

In tutte le Comunità guanelliane sparse nel mondo c’è stata una lodevole gara di iniziative per prepararci spiritualmente a questo evento di grazia. L’affluenza di tanti pellegrini a Roma e la partecipazione spirituale vissuta nei luoghi dove sono presenti le Comunità guanelliane sono state il segno della nostra gratitudine al Signore e del nostro impegno a vivere con sempre maggior fedeltà lo spirito e il carisma che il Signore ci ha donato con la vita e la santità di don Guanella.

Per tutto questo, il nostro sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita della nostra festa di famiglia e a tutti, religiosi, religiose e laici guanelliani, l’invito di continuare a rispecchiarci nella santità del Fondatore per crescere nella nostra disponibilità ad essere continuatori della sua santità e della sua missione.

In questo momento in cui la Chiesa ci ha convocati ad onorare il nostro comune padre, abbiamo sperimentato con forza quel «vincolo di carità» che il Fondatore ha voluto a fondamento della nostra grande famiglia spirituale. Crediamo che sarà lo stesso don Guanella a stimolarci e a sostenerci nella nostra testimonianza di unità e di comunione, di accoglienza reciproca e di collaborazione nella missione.

Oggi particolarmente apprezziamo il dono e sentiamo la responsabilità di essere nati da un unico padre: le Figlie di Santa Maria della Provvidenza, i Servi della Carità e i Cooperatori. Ci rallegra sentirci circondati da tanti laici che, accanto a noi, si sentono guanelliani.

Noi, religiosi e religiose, non vogliamo deludere il sogno del Fondatore che ci vuole un’unica realtà. Egli volle chiamare l’opera nascente Piccola Casa della Divina Provvidenza, concepita come una sola grande famiglia, in cui tutti avevano il proprio ruolo e la propria missione, padri e madri, fratelli e sorelle di tante creature bisognose di affetto, di cure e di sicurezze. Dobbiamo rinunciare a piccole sicurezze su cui confidiamo e tornare ad essere nel mondo le figlie e i figli poveri di un padre poverissimo, per ridare alle nostre comunità le caratteristiche della Piccola Casa.

La santità di don Guanella è fiorita in un ambiente di famiglia santa, che oggi la sua canonizzazione ci richiama fortemente, non come una semplice rievocazione del passato, ma come un evento vivo che continui a testimoniare la presenza e continuità del suo spirito tra noi. Nel Fondatore facciamo memoria del clima della Piccola Casa della Provvidenza di Como, dove nella quotidianità si sono santificati con il Fondatore tante consorelle e confratelli, dove ognuno era tutto per tutti, contento di dare la vita per il Signore e per i poveri, dove il clima del «pregare e patire» attirava la Provvidenza necessaria e le benedizioni sull’Opera nascente.

Siamo nati come «piccolo gregge» e anche se oggi la Famiglia guanelliana è diventata un «popolo» che abbraccia culture e nazioni diverse, ci sentiamo pur sempre insufficienti a rispondere in quantità e in qualità alle tante richieste che vengono dai poveri, dalla Chiesa e dal mondo. Sull’esempio di don Luigi ci impegniamo a lavorare con fiducia e con la gioia di chi offre mani, mente e cuore alla provvidenza del Signore.

Coltiviamo la fiducia nella Divina Provvidenza, invochiamo Dio con il dolce nome di Padre, alimentiamo la nostra vita interiore con il Sole dell’Eucarestia, nutriamo il nostro spirito con la Parola di Dio, stringiamoci a Maria, nostra tenera Madre. Camminiamo così con la certezza che «è Dio che fa», liberi dal peso angosciante di dover rispondere a tutte le necessità, coscienti di essere inadeguati nel numero e nella qualità.

Il clima del «Pregare e patire», che ha segnato il percorso formativo di tutti i Guanelliani e le Guanelliane, è il nostro orizzonte; il dare «Pane e Signore» è la modalità di porci accanto ai piccoli e farlo impegnandoci di «persona»; è un programma che deve essere sempre più vivo oggi in noi per ripartire con entusiasmo dietro don Luigi nostro.

Sentiamo che la crisi oggi dilaga ovunque e va oltre la crisi delle strutture, che forse chiedono di essere ripensate. Il punto che tutto risolve non è solo l’organizzazione efficiente, bensì un clima caldo e accogliente così come quello che regnava nella Piccola Casa di Como, con don Guanella e suor Chiara, con Madre Marcellina e i primi fratelli, le prime sorelle, dove ognuno era per tutti e non calcolava la fatica, contento, se fosse necessario, di dare la vita per la carità.

La storia, in questa nostra società che si sta secolarizzando in forma accelerata e anche in vista delle difficoltà economiche e sociali che dominano il nostro mondo, ci chiederà, nei prossimi anni, di fare scelte coraggiose per rimanere fedeli al nostro spirito nella missione che abbiamo ereditato dal Fondatore. Ci sarà d’aiuto la nostra volontà di comunione e di comune discernimento sia all’interno della Famiglia guanelliana, sia collaborando in rete con le altre Istituzioni ecclesiali e tutte le persone di buona volontà, favorendo così anche il Movimento laicale guanelliano.

È giunta l’ora di rivedere il nostro rapporto coi Laici alla luce del Fondatore e delle sue amicizie, delle sue collaborazioni, su un piano di parità e di rispetto nel dare e nel ricevere, anche quando la relazione fosse per sua natura subalterna e di lavoro dipendente, consapevoli che tutti possiamo essere strumenti della Provvidenza.
Dovremo anche metterci in ascolto dei più giovani fra noi, perché sono portatori della novità di Dio; come pure lasciare che continuino a parlarci con autorevolezza confratelli e consorelle sul tramonto che, conoscendo la prima generazione dei nostri padri e delle nostre madri, ce ne trasmettono la forza.

Quando don Guanella, dopo tante incomprensioni e delusioni, sperimentò la bontà del Signore con l’inizio della sua Opera a Pianello, considerò giunta per lui l’ora della misericordia. Quest’ora della Provvidenza ora per noi è la sua canonizzazione.

Oggi 23 ottobre 2011, con motivazione nuova e con rinnovato slancio, vogliamo confermare la nostra adesione a Cristo che ci ha chiamato a unirci al progetto d’amore di San Luigi Guanella. Siamo invitati a confrontarci seriamente se a livello personale e a livello comunitario siamo veramente presenze di misericordia evangelica tra i nostri poveri per la salvezza del mondo.

Abbiamo proclamato, in questo tempo, con tanto entusiasmo e con vera convinzione: «La santità salverà il mondo!». Poca cosa sarebbe questa frase, pur bella e incisiva, di don Luigi se non trovasse in noi la corrispondenza e la continuità. Ci incoraggia a tanto il Santo Padre che nella sua visita in Calabria, domenica 9 ottobre, ricordava che «la società si rinnova con la forza della carità».
Auguriamo di essere pervasi da questa forza di carità a tutti voi, consorelle, confratelli, cooperatori e laici guanelliani, a voi ex-allievi ed amici, a voi operatori e volontari delle nostre Case, a voi popolo di Dio delle nostre Parrocchie, a voi «beniamini della Divina Provvidenza» che rendete più bella e più ricca la nostra missione di carità.
Che don Luigi Guanella, oggi santo, ci sia sempre soccorso e benedizione nel cammino di ogni giorno.

Roma, 23 ottobre 2011
Canonizzazione di San Luigi Guanella

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