Nel disegno di Dio, Padre Provvidente
Luigi Guanella nasce il 19 dicembre 1842 a Fraciscio di Campodolcino, dove la popolazione “viveva sobria, lavoratrice e soprattutto religiosa”. “Dei monti nativi ricopiava la robustezza e la tenacia nell’animo, nel corpo e nella volontà”. La famiglia in cui cresce, nono di tredici figli, gli offre “una scuola efficacissima di pietà, di carità, di amore al sacrificio”.
I genitori lo educano “alla virtù, all’obbedienza, al lavoro” e all’amore concreto verso il prossimo. Fanciullo vivace, intelligente e sensibile, condivide ideali e desideri con la sorella Caterina (1841-
Nel 1854 Luigi intraprende gli studi al Collegio Gallio di Como ed è ammesso al Seminario nel 1860. È un periodo ricco di esperienze determinanti per la formazione umana e apostolica del giovane. Egli matura i suoi orientamenti pedagogici e manifesta un cuore ricco di carità, di benevolenza e di coraggio, aperto all’ideale missionario. Trepidante tra sentimenti di timore e di gioia fiduciosa, Luigi Guanella riceve l’Ordinazione Sacerdotale il 26 maggio 1866 a Como, da Monsignor Bernardino Frascolla (1811-
Entrò con entusiasmo nella vita pastorale in Valchiavenna (Prosto, 1866 e Savogno, 1867-
Rimasta vacante la parrocchia di Pianello Lario, sul lago di Como, don Guanella accetta di entrarvi come “semplice amministratore” e vi giunge ai primi di novembre del 1881. Il Parroco, don Carlo Coppini (1827-
Tra le giovani emerge la statura spirituale della sorella di Marcellina, Dina Bosatta (1858-
L’Opera, nata a Pianello, si consolida a Como (1886) e da qui inizia e continua la sua espansione in Italia e nel mondo, anche dopo la morte del Fondatore (24 ottobre 1915). Paolo VI beatifica don Luigi Guanella il 25 ottobre 1964 e, con il sigillo della santità, avvalora l’Opera da lui fondata e la sua Famiglia spirituale: le Figlie di S. Maria della Provvidenza, i Servi della Carità, i Cooperatori Guanelliani. Benedetto XVI il 23 ottobre 2011 con la canonizzazione lo annovera tra i santi, veri portatori di luce all’interno della storia, perché uomini e donne di fede, di speranza e di amore.