Fama sanctitatis

Afferma il cardinal Angelo Amato sdb, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi che, «per avviare un processo di beatificazione e di canonizzazione, è indispensabile l’accertamento di alcuni requisiti», il primo dei quali è la fama sanctitatis. Questo «implica che il popolo cristiano abbia riconosciuto nel Servo di Dio, sia in vita sia dopo morte, un esempio straordinario di virtù cristiane».


Abbiamo molte testimonianze di persone autorevoli che attribuivano fama di santità al nostro don Luigi Guanella. In queste pagine vogliamo riportare quelle che a nostro avviso sono le più rilevanti

San Pio X e padre Agostino Gemelli ofm

S. Pio X, papa, grande amico di san Luigi Guanella
Padre Agostino Gemelli, fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, al tempo in cui incontrava don Guanella.

Conosciamo come san Pio X papa dimostrasse stima e amicizia verso di lui; ma c’è di più.

Egli lo stimava un santo e questo lo testimonia padre AgostinoGemelli nella deposizione fatta al Processo informativo diocesano di Milano, nel 1930.
In un racconto più sobrio tra tutti gli altri, ma chiaro, egli dice: «Nel 1907, un mese dopo la pubblicazione dell’enciclica: “Pascendi Dominicigrecis”, avendo presentato a Sua Santità Pio X il turbamento di coscienza dal quale io in quel tempo ero preso per influenza del modernismo e per azione diretta esercitata sopra di me da alcuni sacerdoti modernisti e precisamente sulla divinità di N. Signore Gesù Cristo e sulla reale presenza nella Eucarestia, il Santo Padre stesso, dopo di avermi a lungo ascoltato e confortato ed esortato a proseguire negli studi teologici e a ricevere l’Ordinazione sacerdotale, dopo aver sospeso alquanto il discorso uscì in questa frase:

“Vai a mio nome da don Guanella e aprigli il tuo animo e fai quello che egli ti dirà di fare come se te lo comandassi io stesso”.

Avendo io replicato che don Guanella non era teologo e non poteva quindi dirimere i dubbi della mia coscienza anche perché egli era sacerdote non al corrente degli studi oggetto delle discussioni modernistiche, mi interruppe rispondendo: “Non ti sei rotto già la testa coi teologi? Hai bisogno di un santo e don Guanella è un santo”.

Allora mi recai da don Guanella il quale mi accolse con una straordinaria carità, mediante la quale mi infuse nell’animo quella specialissima fiducia nella Provvidenza, che era la sua caratteristica come ne era caratteristico l’assoluto abbandono inDio. Mi pare di poter attestare che se dalla grave crisi sono uscito illeso lo si deve non solo alla grande carità del Guanella ma alla semplicità dello spiritoso, mediante il quale potei realizzare quella fiducia che egli mi ispirava.Da allora io rimasi in continui rapporti spirituali con d. Guanella fino alla morte ed ebbi occasione molte volte di valermi della sua opera di consigliere anche in occasioni difficili, e sempre ne ricavai l’impressione che egli in ogni atto, pensiero e consiglio guardava solo la gloria di Dio e della Chiesa»

San Luigi Orione e Benedetto XV

Altra autorevole testimonianza scritta ci viene da san Luigi Orione, che riteneva una grazia del Signore l’amicizia fraterna che lo legava a don Guanella.
Nella minuta del diario della visita fatta a don Guanella colpito da paralisi, egli scrive (Scritti 65, 328-329):


«(…) Poi mi stese aperta la mano destra, intendendo salutarmi e mi disse: Arrivederci in Cielo! Ma io ero commosso e gli stesi, non la mano, ma il cuore e tutta l’anima ho messo in quella mano di Santo.


Sì, caro don Guanella, servo della santa carità, fratello dolcissimo, fratello
mio, arrivederci in Cielo!
Muore un Santo!
Sono profondissimamente commosso e nel dolore profondo e tranquillo, con
l’anima in una luce che non è terrena!
Muore un Santo!
Don Guanella è sereno, adagiato sul letto e inclinato sul fianco sinistro.
È là in una grande pace.
È un Santo! È un Santo! Muore come visse, in una grande semplicità»

Roma, Piazza S. Pietro.
San Luigi Orione con san Luigi Guanella in una foto del 1914.


+ Anime e Anime!
Avezzano, 6 ottobre 1916
Caro Servo della Carità, mio fratello in Gesù Cristo, che è Signore e Amore e
Vita nostra (…)
Ritengo che il don Luigi Guanella sia stato davvero un dono che Iddio ha fatto alla sua Chiesa, e un vero Santo. A lui mi vado raccomandando ben di sovente, come si fa coi Santi, e sento che egli mi aiuta, e molto conforto interiore e vere grazie ho ricevuto, io penso, per la sua intercessione. Sono stato sulla sua tomba come alla tomba di un Santo, ed ho sentito in quei momenti ciò
che poche volte ho sentito nella mia vita, e solo quando era maggiore misericordia di Dio verso di me.
Credo dunque – privatamente lo dico – che il nostro don Guanella sia un Santo, e gran Santo, e ogni volta che penso a lui, come in questo momento,
lo prego che mi ottenga dal Signore la grazia di una vera conversione che da tanti anni sospiro, e la grazia del santo amore di Dio e del prossimo, e l’altra
insigne grazia di vivere e di morire attaccato ai piedi e al cuore della S. Chiesa di Roma, e da figliuolo devotissimo del Papa, come sempre figlio devotissimo
della Chiesa e del Papa fu don Guanella.
Oh! Don Guanella è, certo, in Paradiso, e lo diceva l’anno scorso, qualche ora dopo che don Guanella era morto, lo diceva a me e ad altri il S. Pad re (Benedetto XV, ndr) quando – a quell’ora – ancora a Roma si ignorava da tutti e anche dal Papa la triste notizia della sua morte, che giunse parecchie ore più tardi.
Ma noi dobbiamo però sempre pregare per don Guanella, sinché la Chiesa non avrà detto la sua parola, parola che verrà.

Che altro posso dirle? Preghi anche lei:
pregate tutti voi…
Che il Signore moltiplichi i figli di don
Guanella… come le stelle del cielo.
Tanti ossequi al Superiore don Bacciarini e
a tutti loro.
Suo dev.mo servitore in Gesù Cristo e Maria SS.ma
Sac. Orione Luigi d. Div. Provvidenza».
Il 29 agosto 1934, chiese a Pio XI l’introduzione dei Processi apostolici per la beatificazione del Servo di Dio don Guanella.
Scrisse:
«Tra le grazie che il Signore si è degnato
farmi ci è anche la conoscenza personale
che ebbi per non dire l’amicizia fraterna
con il servo di Dio don Luigi Guanella, fondatore
datore dei Servi della Carità e delle suore
Figlie di Santa Maria della Provvidenza.


La vita tutta carità di don Guanella, le sacerdotali sue virtù e il suo grande amore al Papa e alla Chiesa, l’alta stima che ebbero di lui tante persone degnissime e prelati venerandi per pietà, zelo e dottrina, e anche di dolcissimo amore di Dio e il fascino del bene che sentivo dilatarsi entro di me ogni qualvolta mi trovavo davanti a lui, mi portano oggi in ispirito ai piedi venerati della Santità vostra ad implorare la grazia insigne di volere benignamente disporre per l’introduzione dei processi apostolici per la glorificazione e beatificazione del servo di Dio don Guanella, a gloria di Dio e della S. Chiesa, a conforto del sacerdozio e delle famiglie religiose e ad edificazione in Cristo del popolo cristiano».

Don Guanella

La Beatificazione

La Canonizzazione

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