Apostoli Pietro e Paolo

Pietro, Paolo, Roma. Da questo punto d’incontro tra due destini umani diversissimi e un luogo storico, decisivo, ha inizio la storia della Chiesa Universale.
Gesù attribuisce a se stesso l’immagine della pietra che, scartata dai costruttori era diventata testata d’angolo (cfr. Mt 21, 42). Questa medesima icona Gesù la applica anche a Simone, figlio di Giovanni, al quale cambia il nome in “Kefa”, cioè “pietra di fondazione” che assicura la solidità dell’edificio, roccia, sulla quale egli intende edificare la “sua” Chiesa: “Su questa pietra edificherò la mia Chiesa”.
Tra gli apostoli, testimoni oculari della vita, delle parole e delle opere di Gesù, scelti e inviati da Lui per essere suoi testimoni e maestri nel suo nome, Pietro per volontà espressa di Cristo occupa un posto e un significato speciale. Gli apostoli riconobbero a Pietro il ministero della presidenza su tutti loro. Dopo aver annunciato il Vangelo a Gerusalemme, egli andò ad Antiochia e poi a Roma. Roma era il centro del mondo. Situarsi a Roma fu un modo per esprimere l’universalità del Vangelo di Gesù e di incoraggiare la diffusione del cristianesimo in tutto il mondo.
Accanto alla figura di Pietro si staglia quella altrettanto gigantesca di Paolo che per amore di Gesù il Signore e per la sua causa ha affrontato ogni sorta di disagio: persecuzioni, percosse, lapidazioni, naufragi, pericoli da ogni parte, digiuni, freddo e nudità (cfr. 2 Cor 11, 24-29). Egli non fu discepolo di Gesù, non l’aveva né ascoltato parlare né visto compiere guarigioni, ma il suo ministero instancabile ebbe inizio con l’incontro con il Signore risorto sulla via di Damasco. Il Vangelo predicato da Anania gli aprì il cuore e gli occhi. Da quel primo incontro iniziò una vita nuova a totale servizio del Vangelo. Paolo predicò, prima agli ebrei e poi ai pagani, fondando molte comunità.
Dalle sue 13 lettere traspare il fascino e la bellezza di una vita completamente consegnata a Cristo, un annuncio potente di salvezza universale destinata a tutti coloro che si lasciano amare dalla misericordia e dalla tenerezza di Dio Padre.
Roma celebra i suoi santi patroni, gli apostoli Pietro e Paolo. Papa Francesco presiederà, nella mattina del 29 giugno 2022 , la Santa Messa con la tradizionale benedizione dei palli per i nuovi Arcivescovi Metropoliti nominati durante l’anno. Alle ore 12, il Santo Padre si affaccerà su piazza San Pietro per la preghiera dell’Angelus, al quale seguirà il “plenum”, la suonata a festa di tutte le campane della Basilica vaticana.
