Monsignor Bacciarini: Un’eredità viva 90 anni dopo
Aurelio Bacciarini venne ordinato sacerdote nel 1897. Dopo aver ricoperto diversi incarichi pastorali, nel 1906 entrò a far parte della Congregazione dei Servi della Carità, fondata da san Luigi Guanella. Alla morte don Guanella, nel 1915, Bacciarini ne divenne il primo successore. Nel 1917 fu nominato vescovo e Amministratore Apostolico del Canton Ticino, carica che mantenne fino alla sua morte, avvenuta nel 1935. Le sue spoglie riposano nella cripta del Santuario del Sacro Cuore a Lugano.
Monsignor Bacciarini era fermamente convinto che “una Chiesa che educa è una Chiesa che costruisce il futuro”. Fu con questa visione che diede impulso alla nascita di opere fondamentali per il Ticino, come il Giornale del Popolo e il Sindacato cristiano sociale, evidenziando la necessità di una fede capace di “formare anche le menti”.
Fu uomo di dialogo, anche nei momenti di conflitto, difese strenuamente la libertà religiosa e l’educazione cristiana, armato di fermezza, ma anche di carità.
Spesso afflitto da malattie, al punto da essere definito da Papa Benedetto XV “il Giobbe dell’episcopato”, Mons. Aurelio Bacciarini non venne mai meno al suo incarico. Il suo ultimo atto, firmato sul letto di morte nel 1935 (nel 50° della creazione della diocesi di Lugano), fu la consacrazione del Ticino al Sacro Cuore di Gesù.
A 90 anni dalla sua scomparsa l’eredità di Monsignor Aurelio Bacciarini è tuttora tangibile e la sua figura non è certamente confinata alla storia ma agisce, non solo per Famiglia guanelliana, come un vivo riferimento spirituale e pastorale.