Inizio del ministero petrino di Papa Leone XIV

COSTRUIRE UNA SOLA FAMIGLIA UMANA
In un contesto internazionale segnato da tensioni geopolitiche, conflitti, emergenze ambientali e profonde lacerazioni sociali, Papa Leone XIV ha inaugurato il proprio ministero petrino con un messaggio fondato su tre pilastri: unità, carità e missione per costruire “una sola famiglia umana”. Nell’omelia pronunciata il 18 maggio 2025 in Piazza San Pietro, dinanzi a 250.000 fedeli, 156 delegazioni internazionali e 39 rappresentanze ecumeniche, il Santo Padre ha delineato l’orizzonte di un pontificato che intende proporsi come guida spirituale in un mondo frammentato, raccogliendo l’eredità pastorale e universale di Papa Francesco.
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Anche noi Suore guanelliane abbiamo partecipato alla Santa Messa per l’inizio di pontificato di Papa Prevost, un evento per noi consacrate, di rinnovata adesione alla Chiesa nostra Madre e al suo Pastore. A San Pietro alcune giovani professe, un gruppo di juniores con la formatrice suor Melania Farcas e, a rappresentare la Congregazione, la Consigliera generale suor Esther Leroux con la Vicaria suor Neuza M. Giordani.
Rivolgendosi ai fedeli e alle autorità presenti, il Pontefice ha ribadito il significato del ministero petrino come servizio all’amore e alla gioia del popolo di Dio. Ha richiamato l’immagine evangelica di Pietro, chiamato da Gesù a “pascere il gregge” non con potere o dominio, ma con un amore che nasce dall’esperienza personale della misericordia divina.
Papa Leone XIV ha indicato come priorità del suo pontificato la costruzione di una Chiesa unita e missionaria, capace di essere fermento di fraternità in un mondo segnato da divisioni, violenza e disuguaglianze. Ha lanciato un appello a tutti – cristiani, credenti di altre religioni e persone di buona volontà – a camminare insieme per edificare una sola famiglia umana, fondata sull’amore, la giustizia e la pace.
Concludendo, ha invitato la Chiesa a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo per diventare segno concreto di unità e strumento di riconciliazione, nella consapevolezza che solo l’amore di Dio può trasformare il mondo.

IL PALLIO E L'ANELLO: SEGNI DEL SERVIZIO PETRINO
Durante la Messa solenne sono stati consegnati a Papa Leone XIV come manifestazione visibile del suo ministero di Pastore universale, successore di Pietro e guida della Chiesa cattolica, due oggetti fortemente simbolici: il pallio e l’anello piscatorio.
Tra i simboli più antichi e significativi del papato, il pallio occupa un posto speciale.
È una striscia di lana bianca, avvolta sulle spalle, ornata da croci nere e fermata da tre spille, che simboleggiano la Passione e la Crocifissione del Signore. Questo paramento richiama la figura del Buon Pastore che carica sulle spalle la pecora smarrita per riportarla all’ovile (cf. Mt 18,12-14).
Chi indossa il pallio assume visibilmente il compito pastorale di prendersi cura del gregge come Cristo ha insegnato.
Il Papa lo impone anche ai Vescovi Metropoliti come segno del legame con la Sede Apostolica: essi infatti governano, in comunione con il Successore di Pietro, le Chiese a loro affidate.
Accanto al pallio, un altro simbolo essenziale è l’Anello del Pescatore su cui è raffigurato San Pietro con le chiavi e la rete.
Chiamato “del Pescatore” proprio per questo, l’anello richiama la vocazione di Pietro come pescatore di uomini che sulla parola di Gesù getta le reti e trae a riva la pesca miracolosa.
L’anello ha un significato profondo: confermare la fede e ricordare il compito affidato a Pietro da Cristo:
“Tu conferma i tuoi fratelli nella fede” (Lc 22,32).
